C’è una nave in mezzo al mar
- salvatore
- 12 dic 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 5 feb 2020
Mi piace molto l’ironia che permea sempre gli scritti di Luca Bottura su “La Repubblica”. Direi che fin’ora ho sempre concordato in pieno con quanto ho visto scritto in modo piacevolmente divertente. Anche questa volta è stato quasi così. Quasi però, tranne una frase. Non ho ancora letto altri articoli sull’argomento. Quindi deduco la storia dal trafiletto in questione e da scarsi comunicati radio e scrivo di getto il mio commento.
Il fatto e le sorprese
La nave ferma nel porto di Civitavecchia con a bordo 6000 (circa?) turisti cui è stato impedito di sbarcare. Motivo? La presenza a bordo di due persone con sintomi banali, ma sospetti in questi tempi. Intanto diciamo subito cosa mi trova concorde in quanto ho letto. Sicuramente la sorpresa di sentire chiamare da Salvini “irregolari” quelli che prima erano più dolosamente “clandestini” (io li chiamerei fuggitivi, disperati, dispersi, smarriti, sbandati). Come mai? Si è accorto che il cipiglio da caporalaccio di giornata non sempre paga? Concordo inoltre che sia un’emerita balla quella secondo cui, di regola, non vengano eseguiti controlli sanitari su chi sbarca nei porti dalle navi delle onlus. Caso mai controlli non ci possono essere su chi approda alla spicciolata sulla costa. Ma anche su chi è approdato allo stesso modo, per intendersi quelli che già ai tempi di Salvini difensore dei confini d’Italia non venivano inquadrati negli sbarchi “sotto telecamere”, pena il dover ammettere il fallimento concettuale dei vari decreti sicurezza e porti chiusi.

Piccolo disaccordo
A questo punto dello scritto la frase della discordia: “La terza è che effettivamente tenere migliaia di persone in ostaggio per due casi sospetti accarezza da vicino la mitomania”. Forse l’ho mal interpretata come una critica a quanto è stato fatto. Ma invece, se è così da intendere, perché la critica? Cosa doveva essere fatto invece? Lasciare che 6000 persone si disperdessero in giro per poi scoprire che uno o entrambi i sospetti malati lo fossero a causa dell’ormai famigerato Coronavirus? In considerazione della situazione che si sta delineando, da medico, ritengo che sottoporre qualcuno ad un disagio temporaneo sia il minimo che si può imporre . Concordo quindi, questa volta, con quanto è stato deciso (anche se pare non potesse) dal Sindaco di Civitavecchia, anche se come divertente considerazione mi sembra che il Sindaco leghista si sia in realtà come trovato contro il suo comandante. Chissà che questo non serva a lui e magari a qualcun altro con una briciola di dignità almeno per rivedere e restringere l’idolatria che dimostrano per questa specie di “New Pope de’noantri”. Ancora una cosa. Non vorrei che il condottiero in questione o qualche leghista più realista del re e più papalino del Papa si azzardi a paragonare la sosta forzata in nave, disagiata e scarsamente motivata di naufraghi ripescati per miracolo con quella di turisti sottoposti ad una comoda quarantena per protezione loro e dei loro possibili contatti. Ormai limiti alla sfrontatezza non ce ne sono più, come sappiamo bene.
Riferimento: “La Repubblica, 31.01.2020, pag 59”
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