Superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Meditando sul conflitto russo-ucraino. (2)
- salvatore
- 9 mar 2022
- Tempo di lettura: 7 min
3- Pensate che sia giusto che nel 2014 gli USA finanziarono la rivolta popolare definita Euromaidan per destituire un presidente democraticamente eletto solo perché stava stringendo accordi con la Russia e non con l’Unione Europea?
Detto in questo modo l’episodio sembra lineare, negativo per l’Occidente e non lascia adito ad alcuna discussione. Ma sicuri che tutto si sia svolto in modo così pianificato dall’estero per intervento di quei guerrafondai europei occidentali?
E’ quasi buffo considerare che se un giudizio perentorio ma positivo si può ricavare sull’Europa occidentale, prima CECA poi CEE poi EU, è proprio quello per cui, bene o male, in maniera tranquilla o talvolta un po’ accidentata sono quasi ottanta anni che in Europa non ci sono guerre tra le nazioni che la costituiscono, né tanto meno rivolte all’esterno (eccezion fatta per l’intervento aereo nell’ex-Iugoslavia, opinabile, ma in entrambi i sensi), caso mai più facilmente ci sono state turbolenze all’interno stesso di alcune di quelle nazioni, ma questi sarebbero appunto “affari interni”.
Anche nel caso di questa asserzione su Euromadian credo che gli eventi non si spieghino così “linearmente”; per quanto ne so, avendo letto un po’ qua e là da chi ne sa più di me e non essendomi fermato solo ad enunciazioni trancianti, un po’ semplicistiche ed alquanto “partigiane”, gli episodi non si sono svolti in maniera così coerente.
Poi, come sempre, a caldo può essere che le valutazioni non possano risultare così sicure e sono d’accordo che bisogna aspettare di lasciar sedimentare la storia e tocca agli esperti storici, cercare e scovare documenti e testimonianze che chiariscano i fatti effettivamente avvenuti.
Basta che però questo valga per tutti quelli che in questa situazione siano pro-Ucraina (molti) o pro-Russia (pochi) e comunque la situazione spinge ad una certa urgenza di giudizio.
In realtà anche queste famose proteste farebbero parte delle tante che da una parte o dall’altra si sono succedute negli ultimi anni di vita dell’Ucraina, guarda caso sempre di più a mano a mano che la Russia ha ripreso il suo potere militare e la sua capacità di ingerenza. Altro che colpevolizzare solo l’Occidente!
Ad un certo momento delle convulse vicende storico-politiche dell’Ucraina appaiono una serie di sempre più ingenti proteste nella piazza Maidan di Kiev, a favore del legame con l’Europa (da cui Euromaidan). Proteste scoppiate nella parte ovest del paese (quella più “ucrainofona) in opposizione appunto all’atteggiamento e alle decisioni filorusse del presidente Viktor Yanukovich, che miravano a smantellare le precedenti scelte prese dal presidente Viktor Yushenko e dalla sua coalizione arancione che comprendeva i seguaci di Yulia Timoshenko (primo ministro), tutti altrettanto “democraticamente” eletti. Le proteste contemplavano anche l’accusa di marcati brogli elettorali da parte del presidente filorusso appena neoeletto, che fanno il paio con quelle di corruzione per cui al momento la Timoshenko è in galera.
Da molti studiosi di storia contemporanea viene affermato come quelle proteste siano nate in realtà spontanee perché in Ucraina c’è effettivamente una fortissima componente chiaramente filoeuropeista che non gradiva le imposizioni di Yanukovich. Che su queste proteste spontanee si siano poi innestati l’interessamento occidentale (Europa e USA), campagne stampa a favore e un vero finanziamento occidentali che hanno agito come spinta, penso che sia altrettanto sicuro, ma mentre in questo caso si tratterebbe del sostegno in un certo senso più o meno “atteso” anche se non precisamente ufficiale, dato ad una delle due principali fazioni, se tutto fosse invece partito solo da un pregresso disegno e da una pianificazione occidentale si potrebbe giustamente parlare di indebita ingerenza negli affari di un’altra nazione.
Distinzione e cavillo troppo bizantini?
Parliamo allora per confronto delle provincie orientali dell’Ucraina. In occasione dell’ennesimo mandato presidenziale filoeuropeista scoppiarono manifestazioni di protesta filorusse in Crimea, certo anche per colpa del governo di Kiev che aveva negato la possibilità di bilinguismo in quella penisola e poi in tutta la nazione, obbligando all’impiego dell’ucraino (un po’ l’opposto di ciò che avrebbe voluto fare Bossi declassando l’italiano in favore del dialetto lombardo in Lombardia).
Qui interviene il sospetto di una analoga e contraria spinta russa.
Compaiono soldati senza insegne, definiti “piccoli uomini verdi” che circondano e , effettivamente senza difficoltà o opposizioni, costringono il parlamento regionale a votare il distacco dall’Ucraina, soldati ovviamente Russi che agivano senza possibilità ufficiale di essere riconosciuti proprio (un po’ come fanno talvolta gli USA con i loro Marines o gli agenti CIA).
Questa cos’è? Difesa, proselitismo, missione, liberazione ma non ingerenza?
Oltre alla Crimea scoppiano rivolte in altri territori, ancora una volta appoggiate militarmente ma non ufficialmente dalla Russia, il Donbass e il Lugansk .Quest'altra allora come deve essere chiamata?
Tutto ciò detto fin' ora permette per lo meno di far attribuire non solo all'Occidente la colpevolezza dei disordini, ma anche a Putin che non si è nemmeno accontentato di catechizzare regioni vicine e di finanziarne la rivolta (cosa di cui si accusa l’Europa), ma, appunto, le ha invase e le sta invadendo.
La Russia che considera dichiarazione di guerra le sanzioni che sta subendo, ad esempio nel 1994 quando sono cominciati effettivi attriti tra Ucraina e Russia ha tentato la distruzione dell’economia ucraina sfruttando essenzialmente il costo dell’approvvigionamento delle materie prime di cui è notevolmente provvista e di cui l’Ucraina (e non solo lei) ha estremo bisogno (es gas). A questo punto la Russia infatti, attraverso Gasprom, è passata inizialmente da un prezzo di 50 dollari/1000 m2 a 160 dollari/1000 m2 e poi addirittura a 210 dollari/1000 m2. Cosa che ha portato alla minaccia dell’Ucraina di utilizzare per sé parte del gas altrimenti destinato in Europa (il gasdotto passa attraverso il suo territorio).
E’ solo con l’intervento e le trattative della UE che si arriva infine a concordare tra i due paesi contendenti un prezzo di 100 dollari/1000 m2.
Questa non era una “minaccia” economica che l’Europa stava rischiando di subire quasi come una sanzione minor?
Paese fratello? Difesa dei Russi in Ucraina? Forse, chissà, un domani, dopo l’ammissione dell’Ucraina alla NATO, (che non era stata ancora chiesta e che non sarebbe magari avvenuta mai).
Chi vuol vivere nella semplicità delle spiegazioni, si accomodi.
Se devo banalizzare anch’io penso invece che l’Occidente non tanto è stato colpevole quanto è stato cieco.
4-Vi sembra normale che in Donbass i cittadini filorussi vivano da 8 anni in stato di guerra, spesso vittime di organizzazioni naziste tollerate dal governo ucraino?
In Donbass i cittadini filorussi in realtà vivono in uno stato di guerra perché hanno iniziato a ribellarsii con manifestazioni violente e, non discutiamo se fossero giuste o sbagliate, credo però che nessuno stato possa ufficialmente tollerare manifestazioni violente (la Russia non tollera nemmeno quelle pacifiche), ma soprattutto direi perché è stata trasformata la rivolta in una vera azione militare (altro che finanziamento!) con l’intervento prima occulto e poi palese di un paese estero che si è arrogato il compito di decidere, nonostante risoluzioni internazionali cui la stessa Russia aveva aderito accettando a chi quelle regioni dovessero appartenere (ma semplicemente a quell’epoca era in disfacimento) e lo ha fatto prima grazie a finti miliziani, poi apertamente con il suo esercito.
Sicuramente l’Ucraina si è comportata in modo discriminatorio nei confronti delle minoranze russe (che in certe provincie tanto minoranze non sono poi), non può considerarsi del tutto estranea a quanto sta accadendo ed ha in questo la sua parte di responsabilità negli avvenimenti.
Ci sono stati alla fine della II guerra mondiale tanti problemi, tante titubanze, alcuni tentativi di “rigurgiti” nazionalistici, ma a questo punto devo ammettere che merita un plauso il comportamento con cui l’Italia ha spento invece le rimostranze dell’Alto Adige (nonché Sud-Tirolo), pur subendo azioni terroristiche e d’altronde l’Austria non ha certo valicato le Alpi con la scusa di venire incontro ad un pezzo di quello che riteneva suo popolo. Eppure sappiamo che ancora oggi, sempre a circa ottanta anni di distanza, quelle minoranze non è che siano del tutto aperte e benissimo disposte verso la nazione di cui di fatto fanno parte.
Organizzazioni naziste in Ucraina?
Sì, effettivamente organizzazioni naziste ci sono in Ucraina. Sappiamo d’altronde che un ampio numero di collaborazionisti ucraini hanno partecipato durante la seconda guerra mondiale allo sterminio di massa di Ebrei in molte zone geografiche che facevano o ora fanno parte dell’Ucraina: nel Reichskommissariat Ukraine, nel Governatorato Generale (a sede in Polonia), in Crimea, nella Transnistria (ora in Moldavia) nella Bucovina settentrionale (ora in Romania).
Molti episodi storici non danno per nulla lustro all’Ucraina, ma c’entrano con oggi?
In parte c’entrano proprio perché “discendenti” di quei collaborazionisti sono effettivamente presenti tra le fila degli Ucraini filoeuropei. Sono presenti in quanto le proteste e le manifestazioni, anche nate con le migliori intenzioni, alla fine tendono ad attirare sempre più frange violente, aggressive e prepotenti. Queste manifestazioni non hanno fatto eccezioni .
Le componenti di estrema destra, dichiaratamente neo-naziste erano anch’esse in piazza Maidan, ma erano un’ ultraminoranza. Anche in Italia abbiamo frange neofasciste-neonaziste (Terza posizione, Casa Pound, etc...), pericolose spesso, ma non per questo possiamo definire l’Italia un paese nazista (almeno non per ora)!

Di negativo c’è che un certo numero di questi estremisti, il cosiddetto “battaglione Azove”, che inizialmente era una formazione di volontari, l’Ucraina lo ha inglobato nel suo esercito e si può immaginare quanta umanità possano esprimere questi individui nelle situazioni devastanti e già sufficientemente crudeli di questa guerra, perché si sa che si sono effettivamente resi colpevoli di torture e saccheggi, cosa riconosciuta e denunciata dall’OCSE stessa.
Ma è ancora da ripetere che non può essere questa la motivazione che permetta ad un’altra nazione di intervenire con un intero esercito, nè può essere interamente colpevolizzata una nazione che si è condotta a questi livelli di disperazione
Inoltre è una vera fandonia dire che il governo filoeuropeo sia filonazista nella sua essenza. Tutti gli estremisti di destra si sono presentati uniti alle elezioni ma hanno ricavato solo il 2% circa dei consensi e tra l’altro non appoggiano Zelensky, sia perché non lo hanno votato sia perché ebreo.
Da ritenere allora comprensibile e giusto l’intervento russo per “denazificare” l’Ucraina?
Prima di tutto, considerando il comportamento di Putin già ricordato in Cecenia, Georgia e Crimea mi sembrerebbe proprio il comportamento di un bue che deride come “cornuto” un asino.
Come seconda obiezione mi chiedo appunto con quale diritto una nazione intervenga su di un’altra che comunque anche se condannabile per il suo cercare appoggio in quelle frange nazistoidi, non la sta certo attaccando. Erano quindi caso mai problemi interni, tanto più che in quel momento come presidente c’era un filorusso. Questo poteva essere il caso di sanzionare il paese, chiedendogli altrimenti di disconoscere quell’appoggio!
Terzo, udite, udite! Bande neonaziste, definite “le centurie ed ere”, c’erano anche tra i filorussi (probabilmente un po’ meno numerosi), con medesime pulsioni xenofobe, nazionaliste, violente e spregiudicate, quindi c’erano scontri di nazisti filo ucraini contro nazisti filorussi accomunati solo dagli stessi impulsi antisemiti.

Anche questa è sembrata una scusa per invadere, Putin, a parte che se stesso dovrebbe iniziare a depurare prima i “suoi” filonazisti.
Per concludere
Per concludere per ora ho voluto solo riflettere su certe affermazioni che cominciano a circolare, fissando determinati fatti per come potrebbero essere andati o comunque mettendone subito in chiaro certi concatenamenti, magari solo per evitare a me stesso di imbattermi tra poco su “negazionisti” di certe realtà come è capitato con i no-vax!
Cosa dire su ipotesi di soluzioni e cosa pensare di concetti pacifisti, che anche io penso di avere, ma non so fino a che punto, sarà proprio il momento di un’ulteriore riflessione.
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