E i vaccini tornano nemici (2)
- salvatore
- 9 gen 2021
- Tempo di lettura: 5 min
Nonostante tutto questo però, a più di 20 anni di distanza alcuni continuano a propagandare una pericolosità inesistente ed un’associazione indimostrata e troppi continuano a crederci.
Tante altre sono le considerazioni e le valutazioni possibili su questo argomento. Limitandomi però solo ad un altro motivo ricorrente, voglio soffermarmi sulla questione vaccini/soldi.
prima considerazione: non è sicuramente fondandosi sui vaccini che l’industria farmaceutica “fa i soldi”; sono ben altri i farmaci costosissimi e remunerativi (purtroppo gli antineoplastici ad esempio); cifre alla mano, sulla spesa farmaceutica (quindi sul guadagno delle industrie) l’influenza dei vaccini in generale mi risulta rappresenti circa 1,2% di quella totale;
in secondo luogo, cosa più importante seguendo il solo ragionamento utilitaristico sull’impronta dell'accusa, bisogna convenire che alle industrie farmaceutiche (preciso che in molti aspetti sono d’accordissimo che le si dovrebbe controllare e in qualche modo si dovrebbe “riformare” il loro campo di azione) converrebbe maggiormente investire sulla terapia delle malattie infettive piuttosto che sulla loro prevenzione e scomparsa. Le industrie farmaceutiche sarebbero stupidamente schizofreniche se, sostenendo presidi medici (i vaccini) “definiti” da altri inutili e solo parzialmente redditizi, si deprivassero nel lungo periodo dei soldi che potrebbero ottenere per la cura di tutte le malattie infettive, alcune quasi scomparse (tra l’altro sappiamo che stanno ricomparendo) o pensiamo al regalo che potrebbero ricevere dal SSN grazie a farmaci molto più convenienti, come ad esempio i recenti anti-epatite, molto costosi, con i quali tra l’altro si farebbero un’ottima pubblicità, senza attirarsi pretestuose e violente critiche.
Ma non è tutto qui. L’obiezione principale su questo argomento è anche se volete più concettuale.
Supponiamo cioè per un attimo che veramente lo Stato spinga verso i vaccini solo per fare un favore alle industrie. Ripeto che in linea generale, come mostrato, non mi sembra esattamente così. Comunque concludere con la decisione di contrastare i vaccini per questo motivo, sarebbe una soluzione errata in quanto la risposta negativa sulla loro utilità ed il legame con i loro costi si troverebbero su piani logici diversi e non è accettabile che reciprocamente vengano mescolati tra loro in pratica per ottenere cumulativamente la risposta che più aggrada.
La fondamentale domanda da farsi sarebbe invece: sono utili, sicuri, efficaci i vaccini? Se lo sono e lo sono, le vaccinazioni vanno eseguite. Ai costi dobbiamo pensare in separata sede.
Infatti la risposta che denuncia non chiare situazioni economiche (se ci sono e quando ci sono) dovrebbe essere conseguente a questa altra domanda: il costo è adeguato per il singolo o lo Stato? Personalmente ritengo che almeno grosso modo ed in linea di massima lo sia (non voglio considerare gli sciacalli delle situazioni di emergenza!), ma su questo si può discutere o si possono esaminare tutti i passaggi del processo produttivo o ci si può confrontare con altre nazioni.
Oppure ci sarebbe da chiedersi: in questo campo vengono veramente favorite in qualche modo le industrie farmaceutiche? Può essere, ma per quanto detto non credo più che in altri campi non indagati; ed è fuori discussione che se c’è da sondare e scavare anche in questo aspetto, nessuno obietta che non possa essere fatto, ma questo non toglie nulla alla realtà che le vaccinazioni siano utili e spesso inderogabili.

A tal proposito ed in un certo senso la discussione sulla vaccinazione potrebbe essere paragonata a quanto accadrebbe in una giornata soleggiata se venisse posta da qualcuno la domanda: che ora è? (= sono utili/indispensabili i vaccini?). Non si potrebbe accettare come risposta: c’è molto sole, perché, anche facendo riferimento a questa realtà vera (= le possibili questioni economiche legate ai vaccini), sarebbe comunque illogica (= obiezioni impropriamente manifestate) perché non corrispondente alla domanda stessa. Quindi sbagliata.
Quanto citato in precedenza dovrebbe confutare le attuali perplessità sui vaccini anticovid.
Facciamo obiezioni e poniamo condizioni con tutto quello che abbiamo passato? Tutti imploravano una soluzione rapida. Tutti aspettavano il rimedio farmacologico efficace. Ci si rammaricava della lentezza con cui la scienza, gli scienziati, gli esperti progredivano nelle loro ricerche. Evidente atteggiamento conseguente alla totale ignoranza della materia e dei meccanismi che impiega proprio per rimanere nell'ambito della sicurezza, comportamento giustificato dall’incertezza della situazione e dalla paura della malattia, mentre meno giustificate sono state la presunzione di giudizio, la superficialità delle obiezioni spesso presentate, la collaborazione a diffondere acriticamente e spesso strumentalmente fake news, la malafede nel volerci credere.

Ora invece il fatto di aver realizzato un vaccino in tempi infinitamente più rapidi del solito procedere, fa storcere il naso perché si dubita della sua sicurezza. Non si è capaci di pensare che la (relativa) lentezza dei progressi scientifici era proprio legata ad assicurarsi i sistemi di controllo per garantire prodotti innocui? Al contrario i dubbiosi del vaccino oramai realizzato forse non sanno che l'attuale rapidità di produzione è stata legata alla elaborazione e alla messa in atto anche di un nuovo sistema per produrlo, anzi “farlo produrre all’organismo stesso”. La messa in pratica è stata veloce, ma gli studi relativi alla metodica non sono stati né improvvisi né improvvisati. Inoltre se tutti i passaggi di controllo sono risultati accelerati, è stato spiegato come sia dipeso dal compiere in parallelo e non in serie le testificazioni necessarie.
Mi fa poi sorridere, o mi fa piangere, la constatazione di un popolo (non solo l'Italiano) abituato ad ingurgitare indiscriminatamente ed autonomamente nella sua vita chili di antibiotici, infischiandosene di creare così germi resistenti e quindi variazioni impreviste della medesima malattia; o chili di psicofarmaci giustificati con il moderno stress (!) ma che se abusati più che alla soluzione dei sintomi portano alla cristallizzazione di un ottundimento intellettuale; o di analgesici assunti con lo scopo di allontanare il minimo accenno di dolore, che l’individuo “moderno” non è più capace di sopportare; o di antiinfiammatori con il giustificabile scopo di bloccare reazioni esagerate dell’organismo, ma che, sempre se abusati, non faranno mancare nefropatie o epatopatie e così procedendo con qualunque categoria di farmaci, per l’uso inconsulto dei quali non ci facciamo prendere dagli scrupoli di arricchire le industrie farmaceutiche.

Impiegare qualcosa che le suddette industrie farmaceutiche sono state in grado di fornirci per bloccare il diffondersi di questa infezione, magari definitivamente come è accaduto per il vaiolo o come sta accadendo per la poliomielite, invece no?
Consultati:
- Wakefield A J et al: Ileal lymphoid-nodular hyperplasia, non specific colitis and pervasive developmental disorder in children. Lancet, 1998, 351(9103): 637-41
- Peltola H et al: No evidence for Measles, Mumps and Rubella Vaccine-associated Inflammatory Bowel Disease or Autism in a 14-year Prospective Study. Lancet 1998 351 (9112):1327-8
- Murch SH, Anthony A, Casson DH, Malik M et al: Retraction of an interpretation. Lancet 2004, 363 (9411):750
- Godlee F et al: Wakefield’s article linking MMR vaccine and autism was fraudulent. BMJ 2011, 342:64-66
- Deer B: How the case against the MMR vaccine was fixed. BMJ 2011, 342:c5347
- Boseley Sarah: Andrew Wakefield struck off register by General Medical Council, The Guardian 24/05/2010
- Dyer C: Lancet retracts Wakefield’s MMR paper. BMJ 2010, 340:c696
- Offit P A: Autism and the MMR Vaccine, Revisited. Medscape
- Deer B: Wakefield’s “autistic enterocolitis” under the microscope, BMJ 2010
- Bedford H.E., Elliman D.A.C. : MMR vaccine and autism
- Deer B: Pathologist reports solve “new bowel disease” ridde, BMJ 2011
- The fraude behind the MMR scare
- Deer B: How the vaccine crisi was meant to make money, BMJ 2011; 342 doi
- numerose altre pubblicazioni reperite in internet sul portale SITI
- Cennimo D.J. MD, FAAP, FACP, et al: Covid-19 vaccines, overview, Medscape 31/12/2020
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