HABEMUS PRAESIDENTEM!
- salvatore
- 31 gen 2022
- Tempo di lettura: 6 min
Su quanto è accaduto questi giorni a proposito delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica, mi vengono da fare di getto alcune considerazioni e mi pongo alcune domande:
1. Mattarella è stato ed è attualmente un’ancora fondamentale ad evitarci derive sgradevoli, eventi irrimediabili, rinnovati sbeffeggiamenti dalle altre nazioni che contano, in primis quelle europee.
2. Non posso non essere soddisfatto constatando che sia di nuovo in campo, essendo stato “ripescato” e lo dico senza voler assolutamente sminuirne la figura e l’importanza, ma soltanto volendo indicare che, come un pesce, vedeva sé stesso già nuotare libero nel mare e si ritrova invece di nuovo in un acquario.
3. In questo parlamento, almeno formalmente, centrodestra e centrosinistra hanno numeri di rappresentanti che press’ a poco si equivalgono (Renzi è centrosinistra? Boh!), con la grande incognita del gruppo misto.
4. In questa situazione la soluzione più equa, più giusta, più accettabile, meno lacerante per le istituzioni, meno foriera di battaglie future (che io invece credo imminenti), sarebbe stata la scelta di una personalità non implicata nella vita dei partiti, come spesso senza crederci realmente hanno ripetuto tutti i coinvolti, una personalità non catalogabile, almeno direttamente, perché è ovvio che ciascuno tenderà comunque più da una parte che dall’altra. In definitiva tutti possiamo e dovremmo votare, o no?
5. In tutta la nazione non si è riusciti a rinvenire una personalità con i caratteri idonei, tra i quali, visti i tempi, predominasse una forte predisposizione all’equidistanza, come è stato fondamentalmente un aspetto di Mattarella?
6. Meglio se fosse stata una donna, è vero, per dare una risposta tangibile e reale ai tanti discorsi teorici e virtuali che si fanno su quest’argomento. Lo dico anche se ho più volte accennato al fatto che non è certo da seguire l’idea di sostenere per certe cariche una donna solo perché è donna, ma d’altra parte è sacrosantamente vero che fin' ora in tanti posti sono stati piazzati uomini, anche molto inadatti, solo perché erano uomini. Quindi.... Basta che la donna in questione non fosse la Casellati, che più schierata di così al fianco di Berlusconi (almeno fino ad ora) e quindi più immersa di così nella vita di un partito non poteva essere!
7. Elisabetta Belloni non la conosco, anche se ho ripescato un annuario della scuola che ho frequentato a Roma e quando ero in terza liceo classico, cioè alla fine della mia carriera scolastica, il suo nome era tra gli studenti del IV ginnasio, cioè all’inizio dell'ultima parte del suo percorso scolastico, pertanto una “bambina” che io “quasi universitario” che mi credevo proiettato alla conquista del mondo (!!!) non potevo certo notare! E’ vero che quando è apparsa alla ribalta dei candidati, la qualità che colpiva e deponeva a suo favore era che fosse arrivata a livelli altissimi nelle istituzioni statali, senza far parlare di sé, come invece una miriade di politici (e non faccio nomi) sgomitando fa quotidianamente.
8. Letta secondo me non ha fatto male a tenere “le carte coperte”, ma solo perché non aveva numeri certi a suo sostegno su cui contare , trovandosi sicuramente a dubitare di una parte dei cinque-stelle, ma anche di un certo numero di parlamentari del misto e del PD stesso. La cosa, quindi, non è particolarmente consolante.
9. Concordo anche col fatto che, molto abilmente Letta abbia portato il centrodestra “a sbattere”, ma non so quanto la gente comune al di fuori del Parlamento non si faccia trascinare dall’idea ripetuta da Salvini a più riprese che “è per colpa del centrosinistra che si é arrivati a richiedere la ripetizione del mandato a Mattarella, in quanto da quella parte non è arrivata altro che opposizione a tutte le altre proposte”
10. Berlusconi ha aggiunto un tassello pietoso alla sua figura che sarebbe stata forse più “utile” (alla causa del centrodestra) se si fosse messo nell’ottica di fare il “padre” della coalizione (e già sarebbe stato tanto visto tutto ciò di negativo che ha rappresentato per il Paese, volevamo ad esempio premiare un evasore?). Ma quell’autocandidatura presuntuosa ed indecente, lo ha definitivamente squalificato e, in un certo senso, anche lui ha trascinato in basso i suoi alleati, anche grazie a lui oltre che a Salvini da una parte e Letta dall’altra il centrodestra è andato a sbattere. Conte, non pervenuto di fatto.
11. La vulgata tra i partiti recita che non potevano esserci due tecnici nelle posizione chiave di Presidente della Repubblica e del Consiglio e pertanto una delle due figure doveva essere un politico. Questo è un ritornello che mi sembra un’ottima scusa-paravento dietro cui nascondersi. Draghi che per anni ha dovuto incontrare ripetutamente, oltre ai corrispettivi “tecnici” di altre banche nazionali, ministri e premier (politici) di una miriade di altri stati, anche di oltreoceano, non è stato ed è in realtà anche un politico? Per me, a lunghi tratti almeno, in occasione del suo recente mandato si è comportato da politico, che sia piaciuto o no. Quindi nel caso fosse stato eletto un altro tecnico "puro" al Quirinale, quale grossa sconvenienza ci sarebbe stata? D’altronde Mattarella con il suo curriculum in ambito statale (Giudice della Corte Costituzionale; da Vicepresidente del consiglio delega ai servizi segreti; docente universitario) non può essere considerato anche un tecnico in giurisprudenza? Quindi anche l’attuale situazione, ripetuta allo stesso modo della precedente, almeno per certi versi è da considerare come se ugualmente ci fossero due tecnici, ciascuno nel proprio campo, che occupano posizioni chiave nelle istituzioni. Ma poi in Parlamento a fare i “politici” non ci sono e ci sono state sempre anche persone provenienti da vari settori della vita sociale-professionale? L’importante secondo me è che in quel ruolo di parlamentari, di politici cioè, non pensasse ciascuno di agire semplicemente da lobbista che vuole tirare acqua al proprio mulino o al mulino degli amici. A maggior ragione è questo che dovrebbe valere per il Presidente della Repubblica, tecnico o no che volessimo considerarlo.
12. E ora il governo? Reggerà? Probabilmente sì, ma con quali e quanti scossoni ? Salvini non vuole la Lamorgese e rivuole il Ministero degli Interni! (ha nostalgia delle moto d’acqua della Polizia?); Italia viva, pare la Boschi, vuole un altro Ministero, avendo pesato nella soluzione dell’elezione. Quanta fiducia nei 5stelle? E’ vero che molti, sapendo che con alta probabilità non rientreranno in Parlamento, tireranno dritto turandosi naso e bocca pur di raggiungere l’agognata ed immeritata scadenza per la pensione che verrà quando verrà ma verrà. Loro che hanno sbandierato di essere con il "popolo" propagandando la loro “rinuncia” a parte dei proventi (durata quanto?) a favore del "popolo" e ottenendo soltanto di dare al "popolo" una minore rappresentanza, assenti come saranno molti concorrenti a deputato da molte aree del paese a causa dei collegi elettorali ingranditi (la provincia di Sondrio unita alla più popolosa Lecco a quanti onorevoli-senatori, di quali partiti del proprio territorio potrà dare la delega non dico per risolvere ma almeno per rendere noti ed affrontare i suoi problemi?). Di questa situazione purtroppo è corresponsabile lo stesso PD. Si voleva risparmiare (poco in realtà)? Sarebbe stato meglio eliminare tutti i vantaggi, i bonus, le prebende extra stipendio, gli enormi favoritismi nei prezzi del bar, dei ristoranti interni, del barbiere (!) etc…. e costringere onorevoli e senatori a lavorare di più in Parlamento. Senza il treno o l’aereo pagati dalla collettività non avrebbero fatto tanti viaggi per raggiungere il proprio collegio allo scopo di garantirsi la rielezione, questa se la sarebbero guadagnata lavorando seriamente e continuativamente sul posto in cui erano stati inviati, altro che il timore di perdere weekend per l’elezione presidenziale!
13. Naturalmente tutte o quasi le considerazioni e i dubbi precedenti immagino non siano all’altezza di comprendere i fini giochi politici che stanno dietro a quanto è successo o succederà. Naturalmente non si può pensare di fare politica con animo ingenuo,. D’accordo, ma mai, mai ci deve essere un’espressione chiara e concreta, accada quel che deve?. D’altronde ho più volte ripetuto che quel tipo di giochi non mi piacciono, se fare politica significa giocare, non ci sto, gioco in altre luoghi; se fare politica significa dover nascondere sempre e totalmente le proprie intenzioni per dare a sorpresa un improvviso colpo di frusta a qualunque situazione in campo, allora lascio più che volentieri giocare altri che conoscono le regole di questo gioco. Se fare politica significa giurare a se stessi e agli altri che una commistione segreta con chi fino a poco prima era avversario, non ci sarà, salvo poi attuare i voltafaccia più strabilianti, allora non mi interessa la politica.
Ne prendo atto, ho espresso pensieri terra-terra.
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